Tattoo permanenti e semipermanenti (contorno e riempimento labbra, sopracciglia, eyes-liner, matita) ma anche tattoo all’hennè tipo mediorentale e tattoo ai glitter.

Oggi il tatuaggio è un elemento trasversale alle culture, alle credenze religiose, all’età, all’estrazione sociale: in ogni caso, un abbellimento che sovente rimanda a singoli e personali significati. In un’epoca non troppo lontana, la pratica del tatuaggio era una prerogativa di persone che vivevano ai margini della società, in particolare dei detenuti e delle prostitute ma anche un tratto distintivo dei marinai. Più indietro nel tempo, però, il tatuaggio era parte di un rito collettivo o assumeva diversi significati a seconda della cultura di appartenenza, rappresentando una sorta di “talismano” contro gli spiriti maligni o per testimoniare il proprio legame ad un gruppo tribale, religioso o sociale. Né la diffusione della sua pratica è riconducibile ad un unico popolo o area geografica, nascendo e sviluppandosi tra popolazioni e culture lontane e senza alcun contatto tra loro.

Solo il termine cui sono riconducibili le varie pratiche ha una radice unica:tatuaggio deriva dall’americano “laloo” che a sua volta deriva dal polinesiano “tatu” che significa marcare il corpo con dei segni. Il significato del termine è dunque rimasto invariato, anche se il tatuaggio può essere praticato in forme e tecniche diverse, imprimendo nella zona sottocutanea del corpo disegni o simboli attraverso pigmenti o sostanze coloranti varie ma anche incidendo la pelle stessa e poi facendola cicatrizzare (“scarificazione”).

Come si pratica il tatuaggio

Che venga effettuata con le antiche tecniche manuali o con quelle elettriche moderne, la pratica del tatuaggio prevede sempre la penetrazione di un ago in uno strato superficiale della pelle e l’iniezione di pigmenti colorati per produrre segni, disegni o scritte. I fastidio o il dolore che si avvertono nel corso dell’applicazione del tatuaggio, qualsiasi sia la tecnica adoperata, varia a seconda del punto del corpo nel quale viene praticato: si avverte meno sulle braccia o sulle gambe e si avverte di più nelle zone ricche di terminazioni nervose come i polsi, le caviglie e i piedi. Alcuni consigli utili:

  • Evitare gli operatori e le strutture non autorizzate. Specialmente d’estate. nelle località turistiche ma anche nelle discoteche o nelle fiere, sono presenti banchetti o sedicenti tatuatori ambulanti che non si attengono alle regole basilari di igiene e di sicurezza. Ciò vale anche per l’operazione di rimozione.
  • Evitare di praticare il tatuaggio nelle zone più sensibili della pelle. ove l’inserimento di pigmenti colorati potrebbe provocare reazioni infiammatorie.
  • Il tatuaggio appena effettuato va preservato dalla luce e dal sudore per non infiammare la pelle circostante. Vanno evitati anche i rischi di colpi violenti sulla zona tatuata di recente che potrebbero provocare la fuoriuscita di colore.
  • Prima di sottoporsi ad un tatuaggio è utile accertarsi di non essere soggetti ad allergie cutanee.

Il piercing

Il piercing (dall’inglese ‘to pierce’: forare. trapassare) consiste nell’inserimento di anelli o piccoli oggetti di metallo in varie parti del corpo, generalmente nei lobi delle orecchie, nelle narici, nelle labbra. sulla lingua, neJrarco sopraccigliare, nei capezzoli o nei genitali maschili e femminili. Se l’oggetto consiste in uno o più anelli di metallo. la pratica è altrimenti detta ringing. Anche se come il tatuaggio è considerata una pratica di modificazione corporea, il piercing ha carattere temporaneo, poichè se l’oggetto inserito viene rimosso, i tessuti tenderanno a richiudersi.